Quanto accaduto a Raiano nell’ultima tornata elettorale amministrativa, ad avviso di chi scrive, merita un’attenta
e critica riflessione politica. Per la prima volta nella storia repubblicana le elezioni amministrative del nostro paese sono state caratterizzate dall’assenza di una vera competizione tra schieramenti alternativi. Tale circostanza si annovera nel seno di una più generale crisi della rappresentanza e ad essa ha contribuito in maniera massiccia la disgregazione del sistema politico sul quale, per decenni, si è incardinato la struttura istituzionale della nazione. Sarebbe tuttavia riduttivo e ingeneroso addebitare esclusivamente a fenomeni così complessi e drammaticamente reali lo spettacolo poco rassicurante di un’elezione che, nei fatti, ha visto la partecipazione di un solo candidato alla carica di Sindaco. Del resto sarebbe sciocco imputare la responsabilità di quanto accaduto a chi, seppure in solitaria, ha scelto di competere nell’agone politico.
Per storia e cultura personale ho una conoscenza approfondita delle divisioni che hanno caratterizzato l’area politica del centro sinistra a Raiano. Credo dunque che gli antagonismi e la sfiducia reciproca di molti degli uomini che in quell’ambito politico continuano a riconoscersi abbiano purtroppo rappresentato la causa più incisiva di una competizione elettorale per certi aspetti caricaturale. Sarebbe oggi ingiusto e soprattutto inutile attribuire colpe e responsabilità. Al contrario questo può e deve essere il momento di una riscoperta di alcuni dei principi e delle linee guida
che hanno caratterizzato l’agire politico di diverse esperienze amministrative succedutesi negli anni, tenendo ben presenti gli errori che pure furono commessi.
CivitaMente nasce come un’organizzazione di uomini e donne libere che hanno a cuore l’interesse di una collettività cui vogliono continuare ad appartenere.
In questo senso l’appello accorato a tutti coloro coltivano il nostro medesimo interesse conserva la validità di una scelta azzeccata. Rimango però dell’idea che faremmo molta difficoltà a realizzare i nostri progetti se immaginassimo di costruire il futuro del nostro paese senza un ancoraggio culturale di riferimento, capace di esprimere una sintesi politica.
Arriverà il momento della competizione elettorale e se il favore popolare ci sarà accordato saremo chiamati a governare la nostra comunità. Qualora ciò dovesse accadere sarà importante ricordare che nulla ci condanna all’attuale mediocrità e che per anni Raiano è stato invece l’emblema di un paese vivo, del quale siamo stati per larghi tratti orgogliosi.
Abbiamo assieme ad altri la possibilità di realizzare idee ambiziose, ma permettermi di pensare che questa sia l’occasione giusta per tornare a dare anima e sostanza ad una storia politica comune.
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