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  • Amministratori o Proprietari?

    Amministratori o Proprietari?

    I nostri Amministratori pare abbiano smarrito il confine tra l’essere amministratori di un Comune e l’esserne proprietari.

    È nota a tutti la carenza di personale del Comune di Raiano, al punto tale, che, come già denunciato, la Giunta Municipale si è vista costretta ad affidare il SUAP al Comune di Penne, e nominare, nel dicembre 2023, il Sindaco responsabile amministrativo.

    Nonostante la necessità di integrare l’organico, ridotto al lumicino quasi in ogni settore, su tutti la Polizia Locale e l’Ufficio Tecnico, ai nostri Amministratori non è passata la voglia di giocare con le assunzioni.

    A novembre 2023 hanno chiesto a tutti i Comuni della Provincia dell’Aquila di
    conoscere la disponibilità di graduatorie concorsuali relative al profilo professionale di “Istruttore amministrativo”, in modo da procedere immediatamente all’assunzione, senza indire un concorso, viste le impellenti esigenze derivanti dalla carenza di organico, che imponevano un’assunzione immediata.

    All’appello del Comune di Raiano hanno risposto Vittorito, Pratola Peligna e San Demetrio Ne’ Vestini.
    La Giunta Municipale ha scelto di attingere il nome del nuovo dipendente da quella del Comune di San Demetrio Ne’ Vestini, dove come una sorpresa nell’uovo di Pasqua, scorrendo la graduatoria sino al 20° posto, hanno individuato quale persona da assumere il Consigliere Regionale della Lega Vincenzo D’Incecco.

    Quest’ultimo, dopo aver firmato l’assunzione part time a tempo indeterminato, si è messo in aspettativa immediatamente, come del resto è suo diritto ed ampiamente prevedibile, in barba a tutte le esigenze di celerità che avevano escluso la possibilità di indire un concorso.

    Ora, pur non volendo pensare male, qualche domanda ci viene da farla:

    1. I nostri amministratori lo sapevano o no che Vincenzo D’Incecco era un
      Consigliere Regionale della Lega
      , partito sostenuto dal Vice Sindaco alle ultime regionali e che avrebbe usufruito dell’aspettativa?
    2. Come conciliano le esigenze di celerità che hanno impedito di fare il concorso, con l’assunzione di un dipendente che non ha mai fatto un giorno di lavoro presso il nostro Comune?
    3. Per voi sono prevalenti le esigenze di partito o quelle della comunità ad avere un Ente efficiente, che risponda in maniera tempestiva alle esigenze dei cittadini?
    4. Visto che Vincenzo D’Incecco era 20° nella graduatoria da voi utilizzata e tra lui ed i vincitori c’erano ben 17 persone, avete provveduto a contattare tutti quelli piazzati in una posizione migliore in graduatoria?

    Una domanda l’avremmo poi anche per il Consigliere Regionale Vincenzo D’Incecco:

    Ma non ritiene che ragioni di opportunità le avrebbero dovuto impedire di
    partecipare ad un concorso indetto da un Comune della Regione in cui è
    Consigliere?

    In attesa di risposta, anche in rima se preferite, ci consoliamo sapendo che forse non abbiamo un dipendente al Comune di Raiano, ma sicuramente abbiamo acquistato un altro illustre presenzialista alle inaugurazioni che si terranno nel nostro paese da qui alle prossime elezioni.

  • Il futuro abita qui

    Il futuro abita qui

    Come possiamo ripensare il concetto di comunità nel 2025? Non si tratta solo di preservare le radici, ma di costruire una visione inclusiva e sostenibile, capace di affrontare le sfide della modernità senza snaturare l’identità di un luogo. Una comunità non è solo un insieme di persone che condividono uno spazio geografico, ma un ecosistema di relazioni, valori e progetti comuni. Ripensare la comunità significa trovare un equilibrio tra tradizione e innovazione, tra passato e futuro.

    La prima necessità di qualsiasi comunità è ascoltare. Ascoltare le esigenze di chi la abita, di chi ci nasce ma poi parte, di chi resta e di chi ritorna. Serve un dialogo aperto e continuo, un coinvolgimento attivo che trasformi i cittadini in protagonisti, non solo in spettatori delle decisioni. Le idee e le soluzioni migliori spesso nascono proprio da chi vive il territorio ogni giorno, da chi lo osserva con occhi nuovi o con lo sguardo lungo dell’esperienza.

    Ma l’ascolto da solo non basta: servono azioni concrete. Le amministrazioni devono favorire spazi di confronto e co-progettazione, incentivando la partecipazione attiva attraverso assemblee pubbliche, piattaforme digitali e strumenti di democrazia partecipativa. Creare opportunità di dialogo tra generazioni e categorie diverse è essenziale per una comunità resiliente e in evoluzione.

    I giovani, che si affacciano su un mondo potenzialmente senza confini, non devono percepire come un limite l’essere nati tra queste montagne. Il loro talento e la loro energia possono essere motori di cambiamento se trovano un ambiente favorevole allo sviluppo delle loro capacità. Per questo, è fondamentale investire in formazione, cultura e opportunità lavorative che permettano loro di restare o tornare senza dover rinunciare alle proprie ambizioni.

    Gli adulti, motore della vita quotidiana, devono poter contare su servizi efficienti e su un tessuto sociale solido e solidale, in grado di sostenerli. 

    Le nuove cittadine e i nuovi cittadini, provenienti da culture e nazioni diverse, portano con sé saperi, esperienze e soluzioni innovative in grado di arricchirci. L’integrazione deve essere vista come un’opportunità e non come una sfida, promuovendo scambi culturali e progetti condivisi che rafforzino il senso di appartenenza comune.

    Gli anziani, custodi della memoria e dell’esperienza, non devono essere lasciati soli. Una comunità che sa prendersi cura delle sue radici è una comunità che sa guardare al futuro. Attivare programmi di volontariato intergenerazionale, incentivare la trasmissione delle tradizioni e creare spazi di socializzazione per gli anziani significa dare continuità alla storia e rafforzare i legami comunitari.

    Le persone che abitano un territorio rivelano bisogni, mostrano idee, pongono domande. E a queste domande dobbiamo provare a rispondere con coraggio, creatività e una visione nuova.

    Le persone che abitano un territorio rivelano bisogni, mostrano idee, pongono domande. E a queste domande dobbiamo provare a rispondere con coraggio, creatività e una visione nuova. Serve un progetto collettivo che renda il paese un luogo dove si sceglie di vivere, e non dove si è costretti a restare. Questo significa ripensare l’urbanistica con spazi pubblici vivibili e creare reti di collaborazione tra cittadini, imprese e istituzioni.

    Una comunità viva è un laboratorio attivo, capace di leggere il presente e immaginare il futuro. Un luogo dove il senso di appartenenza si rafforza attraverso l’innovazione, la collaborazione e la capacità di trasformare i bisogni in opportunità. 

    Ripensare la comunità non è solo un compito delle istituzioni, ma un impegno condiviso da ogni cittadino ed ogni cittadina che sceglie di contribuire al benessere comune con idee, azioni e visioni per un futuro non solo migliore, ma reale.

  • Bellezza, Gentilezza e il potenziale di un Futuro Migliore 

    Bellezza, Gentilezza e il potenziale di un Futuro Migliore 

    Raiano, incastonato tra le montagne dell’Abruzzo, non è solo un luogo da visitare: è un simbolo di speranza, un manifesto vivente di ciò che il nostro mondo potrebbe essere. Qui, la bellezza della natura si intreccia con la forza delle tradizioni, mentre le Gole di San Venanzio e i paesaggi mozzafiato ricordano a tutti noi l’importanza di custodire ciò che abbiamo di più prezioso. Ma ciò che rende Raiano davvero unico è l’umanità che lo anima. Le sue strade raccontano storie di accoglienza e condivisione, e i suoi abitanti ci insegnano il valore della gentilezza. In un mondo che sembra spesso correre troppo in fretta, Raiano ci invita a rallentare, a riscoprire la bellezza delle relazioni autentiche, del vivere in armonia con la natura e con gli altri. 


    I giovani: la chiave del cambiamento

    Raiano non è solo un luogo di riflessione sul passato, ma un laboratorio di idee per il futuro. È un luogo che può e deve coinvolgere i giovani, con la loro energia, la loro creatività e il loro desiderio di cambiamento. I giovani di Raiano e di tutto il mondo hanno il potenziale per trasformare le comunità in cui vivono, per portare innovazione, cultura e nuove prospettive in luoghi che hanno bisogno di rinascere. Immaginiamo un progetto culturale che dia voce ai ragazzi e alle ragazze, che li renda protagonisti della salvaguardia del territorio e della valorizzazione delle tradizioni. I giovani possono essere gli ambasciatori di un messaggio di sostenibilità, solidarietà e inclusione, sviluppando iniziative che coniughino le radici profonde del passato con la visione di un futuro più giusto e umano.

    Bellezza e gentilezza come strumenti di cambiamento

    Da Raiano può partire un movimento culturale e politico che metta al centro due valori troppo spesso trascurati: la bellezza e la gentilezza. La bellezza del territorio e delle tradizioni, che ci ricorda che l’arte e la natura possono nutrire l’anima e ispirare le persone. La gentilezza, che è il fondamento delle relazioni umane, della solidarietà e della costruzione di una società migliore. In questo contesto, la politica deve tornare a essere uno strumento al servizio del bene comune, in grado di sostenere i giovani nei loro sogni e nelle loro aspirazioni, creando opportunità che diano loro la possibilità di restare e crescere nei loro territori.

    Un appello universale: costruire insieme un mondo migliore

    Raiano, con la sua semplicità e il suo spirito comunitario, ci insegna una lezione importante: un mondo migliore non è solo possibile, è necessario. Serve però l’impegno di tutti. Serve il coinvolgimento dei giovani, l’unità di intenti della comunità e una politica che sappia ascoltare e agire con visione e coraggio. Custodire ciò che è bello, coltivare ciò che è giusto, e fare della gentilezza e dell’innovazione i pilastri di un futuro sostenibile. È un invito a sognare in grande, ma a costruire insieme, passo dopo passo, il mondo che vogliamo lasciare alle generazioni future. Raiano è una chiamata all’azione, un luogo da cui ripartire per immaginare e realizzare un futuro più luminoso, dove bellezza, gentilezza e il talento dei giovani siano il motore di un vero cambiamento.